Il deficit di attenzione e iperattività (ADHD) rimane anche nell’età adolescenziale.

I ragazzi ADHD vivono gli stessi cambiamenti dei coetanei, ma con una maturità emotiva e sociale differente, che può causare problematiche relazionali, scolastiche e familiari.

C’è una grossa difficoltà a pianificare la quotidianità, con incapacità a riflettere sul sé e sulle cose, che si associano a risposte oppositive e aggressive, con scarsa capacità di gestire gli impulsi.

I genitori dovrebbero concedere l’autonomia a piccole dosi e aumentarla solo quando i figli dimostrano di essere in grado di regolarsi, dare fiducia, ma esercitare un maggiore controllo rispetto agli altri adolescenti.

Stabilite regole fisse. La loro negoziabilità è un’altra buona strategia, così da aiutare i ragazzi nella pianificazione e nella messa in atto di comportamenti adatti al contesto. E’ importante spronarli, prima di punirli, e premiarli per i successi raggiunti.